OPERE DI PALAZZO ALBERTI ALL'ASTA

In merito alla notizia comparsa in data 25 gennaio 2022, riportiamo il testo integrale del pezzo pubblicato nella stessa data sul sito notiziediprato.it, inclusa la dichiarazione del nostro Vicepresidente Sergio La Porta (link all'articolo: http://www.notiziediprato.it/news/i-liquidatori-della-bpvi-mettono-all-asta-i-capolavori-vincolati-della-galleria-degli-alberti):

"I commissari liquidatori della Banca Popolare di Vicenza hanno messo in vendita tutte le opere d'arte detenute dall'istituto bancario, compresa quindi la Collezione degli Alberti, conservata nell'omonimo Palazzo attualmente sede di Intesa San Paolo e un tempo appartenenti alla Cassa di Risparmio di Prato. L'annuncio della vendita, che riguarda anche i capolavori conservati a Palazzo Thiene a Vicenza, è comparsa lo scorso 21 gennaio sul sito LiquidaGest con termine per le offerte il prossimo 28 febbraio. 

Nell'avviso di vendita al miglior offerente viene sottolineato come le opere siano attualmente vincolate pertinenzialmente. Nel novembre 2020, infatti, il Tar della Toscana aveva rigettato il ricorso portato avanti dai curatori fallimentari dalla Banca Popolare di Vicenza contro la Sovrintendenza, in cui si chiedeva che la collezione, invece, fosse trasportabile in altre città e che i suoi quadri non facessero parte di un unico patrimonio indivisibile. A maggio scorso, poi,  la Liquidazione coatta amministrativa della BpVi aveva presentato appello al Consiglio di Stato, contro la sentenza del Tar Toscana, vedendo anche in questo caso rigettata la richiesta. Resta pendente un terzo appello al Consiglio di Stato a sezioni unite.

Nell'avviso di vendita all'asta si specifica come la Galleria degli Alberti ospiti opere museali come la Coronazione di Spine del Caravaggio, la Madonna col Bambino di Filippo Lippi e la Crocifissione di Giovanni Bellini. "I beni d’arte - prosegue la scheda descrittiva - si incentrano sul Barocco toscano, con opere di Matteo Rosselli,  Jacopo Vignali, Giovan Battista Vanni, Francesco Furini, Carlo Dolci, Cesare, Vincenzo e Piero Dandini, Giusto Suttermans, Livio Mehus".

"Quello della Liquidazione coatta è un atto legittimo" commenta Sergio La Porta, vicepresidente dell'associazione Amici dei Musei di Prato, da sempre in prima linea a difesa della Galleria dell'Alberti, fin dai tempi del famoso "scippo di Zonin" quando l'allora presidente della banca veneta portò a Vicenza i pezzi più pregiati, poi tornati a Prato dopo l'intervento della Sovrintendenza che aveva riconosciuto sia il vincolo territoriale sia quello della collezione. "Questo significa - aggiunge La Porta - che chiunque acquistasse una o più delle opere non potrà spostarla da dove si trova adesso e nemmeno separarla dalle altre". Circostanza, questa che limita non poco l'appetibilità dei capolavori messi all'asta, il cui valore, per alcune opere, è davvero inestimabile.

La speranza di La Porta è che dietro all'operazione possa esserci già un possibile acquirente. "L'unico a mio avviso - dice - è la banca Intesa San Paolo, già proprietaria di Palazzo Alberti dove attualmente tiene la collezione di un altro proprietario. Da parte nostra l'auspicio è che, chiunque diventi proprietario delle opere, le renda finalmente fruibili all'intera città. Perché avere questi capolavori chiusi a chiave, non serve a nessuno".
Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco Matteo Biffoni: "Sulla vicenda siamo tranquilli - dice -. Naturalmente la seguiremo con attenzione ma alla fine la cosa più importante è che i capolavori degli Alberti tornino a disposizione della città e siano visibili da tutti. E proprio in questa direzione stanno lavorando in piena armonia Comune e Intesa San Paolo con l'obiettivo di poter riaprire, in tempi ragionevoli, la Galleria. Se poi la banca oltre che del palazzo sarà proprietaria anche delle opere, la cosa non può che facilitare tutto questo"."